Intervista ad ALDA MERINI del 18/05/2004
D: Chi è Alda Merini?
R: Alda Merini è una gran bella creatura. Bella dal punto di vista umano. Io credo di avere molte belle doti, molte belle qualità umane; solo che una cosa che mi angoscia è la mia salute che è sempre stata un po’ precaria fin dall’infanzia. Perché sono anche molto esuberante ma spesso vengo archiviata dalle malattie, magari da delle indisposizioni leggere, allora sono portata a drammatizzare, mi abbatto quando non sto bene. Perché io sono un po’ come il signor Faedda (suo vicino di casa), mi piace vivere sola, però siccome ho una certa età, quando capisco che non sono autosufficiente, mi allarmo subito. Ho sempre paura di non essere efficiente e tante volte mi faccio anche male, sforzo un po’ il fisico, però fino adesso ce l’ho fatta. Poi ho anche una cosa che a me piace avere e mi consola molto: i miei figli. I miei cinque figli. Tutta questa roba qui (indica un tavolo ricco di tantissimi oggetti), perché dopo vengono i figli, dopo portan via, c’è un interscambio tra madre e figlio molto bello, che è molto più della poesia secondo me. Delle volte mi dicono: ma lei non corre dietro al premio “tal dei tali”….. Però corro dietro ai miei figli, sembra che valga più la pena….
D: Decisamente ci vorrebbe un riconoscimento in più. Lei si definirebbe una figura scomoda nel mondo letterario?
R: Si sono molto odiata. Sono i maschi che non possono vedere Alda Merini. Ma questo è cominciato anche ai tempi del manicomio, quando i maschi vedevano un certo tipo di intelligenza e anche di bellezza nelle donne, che quindi insieme hanno fatto questo orrendo gomitolo del manicomio.
Ma sa, una cosa che mi incuriosisce e che avrei sempre voluto chiedere alle ragazze è questo: come mai in uno stato d’amore (facciamo conto che io e il signor Faedda ci amiamo), si instaura questa cattiveria nei suoi confronti, come nascono questi rapporti sentimentali delittuosi? Perché devo eliminare lei per poter amare il signor Faedda? Questo è un esempio come un altro, ecco lei diventa ad un certo punto un personaggio scomodo, perché mi è scomodo? Mi spiego meglio: due persone che si amano decidono di eliminare lei. Due coniugi o due persone sentimentalmente legate < ecco io penso al manicomio > perché eliminano lei? Come possono instaurare uno stato di delinquenza in uno stato d’amore?
Proprio due anni fa, c’era un mio amico che aveva una relazione con una ragazza, pur essendo sposato. Non sapeva come eliminare la moglie, ma di fatto l’aveva eliminata lasciandola, per andare con un amore adulterino. Però lui aveva questo forte senso di colpa, anche se lei (l’amante) era contenta di aver rubato il marito ad un’altra. Da parte di questa ragazza, secondo me, è stato un atto criminoso, di estremo egoismo. Come può una persona essere felice di aver eliminato un’altra persona? L’ha eliminata di proposito?…. Vede io scrivo meglio di tanti altri poeti. Forse perché io non corro dietro ai premi, come loro fanno queste grandi bracciate attraverso il mare per arrivare in Sardegna. Ma verrebbero a piedi pur di fare bella figura, mi creda! Come la vostra Grazia Deledda. Quello che dava fastidio di lei, quello che la rendeva “scomoda”, era la sua semplicità. Lei era una persona semplice. Quello che dà fastidio alla gente è la semplicità e l’amore. Le persone si aspettano da me le grandi gare, il fatto che io sia sempre “in ordine”, allora sarei una persona coerente secondo loro. Siccome non me ne importa niente, allora incominciano a dire che sono mezza matta. Allora cosa succede? Magari quello che ho, ed è capitato, io lo regalo ai poveri e ai bisognosi, e l’ho fatto spesso. Non perché io sia particolarmente buona, ma perché credo che l’uomo debba all’altro uomo ciò che ha in eccedenza. Io sono profondamente cristiana e dico: “se Dio m’ha dato questa cosa qui e mi avanza, perché non la devo dare a lei?” Io per esempio avevo un marito che mi diceva: “piuttosto che darlo a lei lo butto via”. C’era una diversità di vedute….
La mia non è carità, è uno stato di vita, c’è uno stato giuridico giusto. Io sono anche sua sorella, sono anche parente sua, secondo il concetto biblico, sono il suo prossimo. Perchè non le devo dare da mangiare? Se a me questa cosa qui cresce, perché non gliela dovrei dare a lei? Invece l’egoismo umano fa si che questo lei lo butti via… o magari cerca di uccidere il Sig Faedda (per modo di dire), perché non si sa, perché le risulta scomodo…E’ questa l’utopia e la vera pazzia. Che fastidio può darle? O lei dentro ha qualche cosa per cui le sembra che quest’uomo le faccia ombra, o viceversa, anche a lui può essere che io faccio ombra, e nasce l’accusa infondata, il ricovero, l’esonero, l’emarginazione.
Perché la gente si mette in mente anche delle cose su di lei, che non sono propriamente vere. È lui o lei che si prefigura che lei sia fatta in uno stesso modo. Ad esempio, guardi, io recentemente ho avuto dei rapporti proprio amorosi, con una persona molto giovane. Ad un certo punto lui venuto qua a dirmi: ” non possiamo continuare il rapporto perché io sono sposato”. Io ne ho sofferto e gli ho detto una cosa: “guarda che io non ti vorrei”.
Il problema era che aveva paura di essere rapito. Di dover lasciare la moglie. Io non avevo in mente di ammazzare la moglie, non mi passava neanche per la testa! Però quello che era la sua carità amorosa mi faceva piacere. Per un poeta, tutto questo è ispiratore. È ispirazione!
Non è che lo volevo per portarlo a letto , usarlo e buttarlo via…..
Poi il poeta vede le cose in un altro modo. Molto diverso, molto più ampio. Allora per esempio, il sig Faedda può rappresentare in assoluto la Sardegna, in sé è un piccolo uomo che non dice niente! Come me! Però ha un portato immaginifico enorme. Tutti noi! O lei guarda a quello che è il suo limite, o guarda a quello che lei richiama nella mente del poeta, ed è così che nascono le poesie. Ma se io mi limito a lei, posso dire che è alta uno e tanto….ma ha importanza tutto questo? No! Io guardo a quello che lei ha dentro, cosa significa,ai suoi significati reconditi. Così nasce la poesia. Così io penserò a lei quando se ne và. Mica alla faccia che ha, mi interessa relativamente… Quando il poeta riesce a portare queste memorie precarie, nell’assoluto della sua fantasia, nascono i versi. Ma se io mi fermo a come lei è seduta, a come son seduta io, se ho il mal di pancia io, o se il Faedda mi dà fastidio… è chiaro che sono proprio delle mosche vibratili negative che fanno morire i versi.Cosa me ne importa di quello che fa il vicino di casa?
Infatti la ragazza che abita sotto di me, mi diceva una cosa e in fondo io la stavo ascoltando perché era vero. Lei aveva questa bicicletta che era in un box prestato, che l’è stata rubata. Lei ne ha sofferto molto, perché questa bicicletta l’aveva prestata ad un’amica, o meglio ad una persona che credeva amica. Il furto l’ha depistata. Lei dice: ” tutte le mattine ho il chiodo della bicicletta, ho dovuto mettermi in analisi”. Per lei la bicicletta, aveva un impatto affettivo. L’idea che l’avessero rubata non le andava giù. Allora ha incominciato a incolpare la vicina di casa, quello e quell’altro, perché non sapeva chi esattamente fosse. Ecco perché la chiarezza è necessaria alla ragione per capire che cos’è la vita, che cos’è la poesia. Poi tutto il resto è anche un mistero. Ma il mistero è anche una bella cosa. Se lei pensa a come nascono i figli, non lo saprà mai. Su miliardi di spermatozoi uno solo le dà un figlio. Perché? Perché è una selezione della natura, perché qualcuno ha voluto che l’Alda Merini fosse la poetessa, ma queste sono scelte della natura, non siamo noi che le vogliamo. Però gli altri non capiscono niente! Sa quella lì….. Oh che bellezza! Si sveglia la mattina e fa cinque poesie!!… E meno male!!! Poveraccia perché per il resto, io vivo una vita molto creativa, molto povera diciamo…ma molto ricca di felicità! Io sono stata una donna veramente felice, malgrado il manicomio, malgrado le vessazioni, perché ho imparato una cosa nella mia infanzia come me anche la signora Faedda e tante altre della nostra generazione, abbiamo imparato a obbedire. Cioè non si domandava anche a lei era un assassino, un aguzzino perché lo faceva. Noi chinavamo la testa come sotto ad una legge. Che legge fosse non lo capivamo.
E’ la legge divina, ma anche dell’uomo. Anche Cristo ha obbedito a Giuda che l’ha tradito. Non capiremo mai però, perché Giuda ha tradito Cristo! Ha tradito perché era nella storia della Crocefissione, del suo Sacrificio, nella storia del cristianesimo. Comunque c’è stato un traditore di base. Dunque la vita è piena di tradimenti. Perché però l’uomo tradisca,penso proprio che alle volte tradisca per eccesso di amore, vissuto male però.
Perché se lei ama una persona le conferisce la sua libertà. E’ la prima cosa che fa l’amante (come colui che ama) all’altro. Perché io non posso pensare quando lei va via: “chissà dove è andata, con chi sarà..?” Perché diventerebbe un inferno. La mancanza assoluta di gelosia nei rapporti amorosi, è molto importante. Se no diventa un sequestro di persona, di pensiero. Dio, tutti noi,ma anche un padre e una madre, cosa fanno? Devono abituare i figli anche ad andarsene. A trovare una loro libertà. È lì che c’è la dimensione della gioia. Non c’è nella prigionia, non c’è nella violenza; non c’è nel fatto che lei domani deve fare questa cosa qui..la deve fare e la obbligo! Anche se (e lì è un mistero della vita) io alle volte brutalizzandola, faccio di lei qualche cosa di grande. Deve capitare su particolari soggetti, se no diventa la fine, o no? Se qualcuno una volta che lei l’ha martirizzato, diventa un grande poeta, come è accaduto ad Alda Merini o altri, è perché questi, una volta che hanno ingerito il veleno lo hanno trasformato. È diventato qualche cosa di dolce, lo hanno cantato.
Questo è il mio mondo, la mia casa. Il mondo dove sono nate le mie poesie. Forse se fossi stata in una reggia, non avrei scritto così. Ma andando giù e sentendo quello che dice il muratore, il servo,la persona angariata, le vite umane dissolte, i poveri, io ho imparato tante cose….e quando paragono il mio benessere (perché ce l’ho, nel senso che non devo stendere la mano), alle miserie che vedo, ma io mi sento ricca veramente!!
È quello che la gente non capisce. Anche se è passato tanto di quel denaro, tanto di quei poveri, tanti di quei poeti, in questa misera casa, molti dei quali sono morti (mio marito è morto), però io ho visto- e torniamo alla bicicletta di prima, rubata da gente che aveva soldi, ed è quella la vera miseria! Il male è sempre voluto, si chiama male perché c’è la volontà, mentre il bene è aleatorio. Il bene è una ventata di freschezza, il male è una cosa voluta, c’è proprio la volontà, secondo me di far male. La differenza tra il bene così e la volontà di prendere una posizione per colpire lei.. quello è un grosso reato. Soltanto che io potrò mai provare che lei aveva la volontà? Però lo posso sentire. Quando lei mi dice: ” ma..ho fatto cadere la signorina, ma non mi sono accorta”! Ma…. non lo so se è vero!.
Perché non l’ho raccattata perché non me ne sono accorta? Perché me ne sono andata? Perché l’ho lasciata morire?
D: Come vive Milano?
R: Ma bene! Io me ne frego di Milano. La gente a Milano non ha più testa apposto. Il lavoro, le preoccupazioni, la voglia di vivere bene..C’è questa cosa che l’uomo vuol vivere bene a tutti i costi. C’è un detto cinese o non so di chi è che dice: “Il poeta ostinato a esser felice, chiama gli Unni a bruciargli la casa”.
Il poeta non sa, l’uomo non sa, che un po’ d’ infelicità è il condimento della vita. Per esempio: “avere la casa perfetta, però è senz’anima…”
Invece lei viene dentro qui e trova un “baiame della Madonna”,che le vien voglia di fare qualcosa, di mettere un po’ d’ordine…..
Queste case asettiche , che sono tutte così perfette, perché “devono” essere perfette…..eppure nel mio disordine io mi trovo, o no?
Mio genero lo chiama: “un ordine sparso”.
D: Lei in questo labirinto si ritrova?
R: Eh! Io riposo benissimo. Se andassi nella casa di qualcun altro non so se ci vivrei! Perché anche tutte queste cose cacciano calore. Mandano calore. Sono vite passate, vite vissute, vite non vissute, no? È bello vivere!
Le dirò una cosa: “poi ho scoperto una cosa fondamentale, perché ogni tanto vado in depressione e la molla della depressione per vincerla, non sono i farmaci, è il lavoro manuale. Più lei crea caos e più ha da fare e meno si ricorda della nevrosi. Invece quando lei ha ben rassettato la casa, cosa fa? Sa che tanti terapeuti consigliano proprio il lavoro manuale, il lavoro brutale, perché lei deve venire a contatto con la materia primigenia, col caos della vita. Invece tutti in poltrona… la musichetta allegra!!
Mi son fatta tante di quelle serate qui…”
D: Anche Nietzsche afferma questo: “Bisogna avere un caos dentro di sé per generare una stella danzante”.
R: E’ vero! A un certo punto la logica del sentimento, non della ragione viene fuori da quella roba lì… ma ci resta la logica della ragione! E nasce da sola…. Quella lì non è che lei può studiare come uccidere lei..fare un calcolo.. non lasciare…. Anche se i gialli sono simpatici…a me interessano….capire….Invece la logica arriva a fare del bene ma non ci sono premesse. D’impulso lei decide di fare del bene a questa persona, perché sento col mio cuore che ne ha bisogno… lei non calcola!
Io avevo un professore che mi diceva: “la mia mamma ha un disordine come il suo;ma non vuole che le tocchi una tazzina, perché si sentirebbe una persona inutile se qualcuno le mettesse apposto la casa”.
Perché? Perché l’anziano non vuole morire dentro, vuole insegnare a qualcuno che la vita è qualche cosa di……forse perché lui è uscito dalla guerra…..però l’anziano ha sempre qualche cosa da dire….e tutti abbiamo fino all’ultimo qualcosa da dire. Perché ci rincresce di lasciare la vita? Perché abbiamo finito di secolarizzare, che tra l’altro non vogliamo avere l’idea didattica di insegnare……
Io sono uscita felice dal manicomio.
Mi da fastidio quando cominciano a dire “ma lei….sa….poverina…”
Ma sa tutte le cattive esperienze possono portare qualcosa di buono. Basta saper cosa dire.Sa perché gli altri dicono tante malignità? Perché nessuno guarda in faccia l’altro. Non ti guardano negli occhi.
Sa….tornando a quel ragazzo lì che è venuto un po’ di tempo fa, che ha trentasei anni e a cui ho dedicato il mio libro, m’ha detto: “io sono venuto e vorrei amarla”. E io l’ho amato perché no? Secondo me ho avuto molto coraggio.Perché è giovane. Perché mi ha anche detto: “quanta gente parla male di lei”.
D: Cosa possono dire di lei?
R: Possono inventare tutto il male possibile. Ricattarmi col manicomio…ma sa…poi c’è anche un fatto molto volgare… che alle volte quando un uomo non riesce avere una donna….allora nascono le calunnie.
Ma siccome sono una donna che non ha questa fragilità sessuale…non credo….non ne frega niente. Questo fa rabbia agli uomini. Perché non si sposa magari uno che è professore…perché ad un certo punto ho sposato un tale…perché dei professori ne avevo piene le scatole! Troppa boria! E infatti con quest’uomo incolto, che aveva la terza media, io ho passato quarant’anni felici. Se questa casa è così è perché non l’ho mai toccata, da quando è morto. Io non ho perdonato mio marito per il male che mi ha fatto, perché sono una persona umana…però gli ho voluto bene lo stesso.
Non ero innamorata di mio marito…forse mi ha aiutato questo..però cristianamente gli ho voluto bene..c’era molto più che amore. Difatti poi lui ha capito…. Lui non mi ha mai abbandonato….A quell’epoca io non stavo veramente bene….poteva evitare un ricovero così pesante!…Era un uomo che si faceva influenzare…..
D: Si è reso conto di chi aveva fra le mani?
R: No…Mio marito aveva fra le mani una donna che gli piaceva….
D: Rivolto a lei è riduttivo..Aveva fra le mani la poesia!
R: Forse gli dava fastidio! La poesia per lui era una perdita di tempo! Non avrebbe mai tollerato che io lasciassi la casa in questo stato per scrivere….cosa che io oggi faccio tranquillamente! L’ordine era essenziale per la sua vita!Mio marito non era diverso dalle altre persone…..ero io che ero diversa..Voleva trovare la minestra pronta…che non avesse un pensiero in più sulla famiglia…che fossi una buona risparmiatrice…. Sa la cosa che più mi ha fatto male…non è stato mio marito…ma il fatto di non potere più vedere i figli….quello mi ha distrutto! Io ho sempre permesso ai miei figli di far gazzarra in casa!..perché eran bambini…e lui..questo non lo tollerava!Voleva un’educazione spartana. L’ho sposato in due mesi! È stato questo forse… però le assicuro che io lo rimpiango ancora.. Lui probabilmente mi aveva lasciata per un’altra donna….però aveva fatto una scelta decisa, rispetto a quelli che ……
Tutte le cose brutte alla fine si risolvono.
Penso a Maria Corti …. Quanto viaggia! Io l’ho conosciuta quando avevo sedici anni … quando frequentava il Manganelli …e lei è venuta fuori a dirmi che io e il Manganelli eravamo matti! Io l’ho conosciuta quando lei aveva trent’anni …. sa quei pulcini pieni di piume …. sembrava così fragile … invece guardi che tempra! Ma anche io ero così … invece negli anni ci siamo ….. praticamente è un po’ una selezione di razza che avveniva ai nostri tempi. Adesso c’è una generazione di persone forti, dovuta anche alle scoperte mediche. Mia madre è morta a cinquant’anni di una sciocchezza, di una pleurite! Un altro moriva di una piccola embolia..adesso c’è pronto l’ospedale … pronto il medico! Praticamente noi ci stiamo trascinando una vecchiaia, che mi sembra anche ad oltranza.Il fatto della farmacologia sia molto importante per l’anziano.Sempre che si possa comprare i farmaci.Anche io vedo che alla mia età se non avessi …. non è che prenda…però la pillolina per la febbre … quell’altra per il mal di stomaco … non sono una persona attaccata al farmaco …. però delle volte per far andare la carretta!!
D: Cosa pensa del Nobel?
R: Ho avuto una candidatura … però io ho paura dell’invidia! Quando ho vinto il Montale, sono arrivate tante polemiche!
D: Cinque anni fa a Recanati lei ha recitato una toccante poesia su sua madre, si ricorda?
R: Su mia madre? “Al momento che l’anima si dona” è questa?
La morte di mia madre …. è stato quello che mi ha scombinato la vita.
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