Intervista a CORINNE CLERY

Fu una tappa fondamentale nella storia dei film hard: “Histoired’O”. La protagonista era una bellissima ragazza francese di origine italiana al suo primo film: Corinne Clery.

Jacqueline Bisset rifiutò di fare Histoire d’O…

Non mi risulta. Io tolsi il ruolo a un’attrice italiana, fidanzata del regista e segnalata da Carlo Ponti. Dalila Di Lazzaro. Non mi ha parlato per anni.

Dopo fece Kleinhoff Hotel. Pubblicizzato così: “Per la prima volta un atto sessuale non simulato”.

Pubblicità falsa. Basta pensare che l’attore con cui lavoravo, Bruce Robinson, per togliergli una mutanda, dovevano squartarlo vivo. Non si voleva spogliare mai. Figuriamoci il sesso! Quando l’inquadratura era lunga c’era sempre un cuscino in mezzo. Nei primi piani eravamo sempre in pigiama.

Lei ha girato film con un incredibile numero di begli uomini.

Io ho avuto un debole per Adriano Celentano.

Scoop?

No. Non innamorata. Ma un debole l’ho avuto. Anche per Franco Nero ho avuto una piccola passione.

Lei ha baciato tutti questi begli uomini?

Si, li ho baciati veramente e anche bene. Il bacio è uno strumento di lavoro.

Capita anche di dover baciare uomini brutti.

Come in Histoire d’O. Quando il giovane attore tedesco mi baciava io mi sentivo male fisicamente. Mi veniva un eruzione cutanea.

E’ gelosa?

Una volta ho buttato giù per le scale una signora.

Ha mai tradito?

Poche volte.

Il contrario?

E’ capitato.

Come si fa a tradire una bella donna come lei?

Con un’altra bella donna.

Sesso senza amore?

No. Mi piace vestirmi per un uomo, scendere le scale mentre lui mi guarda, il gioco degli occhi, lui che tocca di nascosto. E’ sessualità. Dei muscolosi non mi importa nulla. Non so che cosa farci dopo.

Il suo difetto?

L’impazienza. Il caffè lo voglio subito. Passo col rosso. Metto la macchina in divieto. Se mi piace un vestito lo compro oggi, non domani.

Da Histoire d’O ad oggi lei è cambiata?

Sono migliorata. Più sicura, colta, buona. Ero visceralmente anticomunista. In questo non sono cambiata.

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